Diplomato in architettura nel 2000 con una ricerca e una finzione architettonica dedicate agli spazi segreti, in cui si mette in scena, fonda con alcuni artisti il collettivo G.I.L.L.E.S. e realizza le sue prime scenografie per spettacoli ed esposizioni. È stato artista ospite per 3 anni presso il conservatorio di Fleury-Mérogis per sviluppare progetti in situ. Dal 2004 lavora su quasi tutte le creazioni coreografiche di Daniel Larrieu da “N’oublie pas ce que tu devines” a “Pan Plis Peau” nel 2023. Parallelamente, porta avanti numerosi progetti scenografici con altri artisti: Marie Hélène Dupont, José Montalvo, Dominique Hervieu, Osman Kassen Khélili, Laurent Larivière, Vincent Rafis o Denis Lachaud. Nel 2009 incontra Nicolas Frize durante “La-concert de porcelaine” alla manifattura di Sèvres; collabora da allora su vari progetti di spettacoli viventi o di liuteria del compositore: “Intimité”, “Silencieusement”, “Symphonie pour objets infinis”, mobile musicale per Hermès, “Embrassades insensées” e più recentemente “Allo j’écoute”. Nel 2012 realizza la scenografia per “A quoi rêvent les autres” diretto da Amahi Camilla Saraceni, con cui continua a collaborare nei corsi di pratiche professionali che lei conduce regolarmente. Per il festival Artinvita che ha fondato in Italia con Marco Cicolini, è un artista associato e nel 2018 realizza la scenografia e l’installazione “Mari,… pier to pier”, “Una madre” l’anno successivo e “l’installation la cattura del paesaggio” nel 2023. Nel 2017 concepisce il dispositivo scenico di “Insanae Navis” con il collettivo Warning e il compositore Januibe Tejera. Questo è stato il punto di partenza per due nuove collaborazioni con Chabalier (“Voyage d’hiver”, 2019 e “La défense devant les survivants”, 2022) e Alvise Sinivia (“Le hurle”, 2021, “Micrographia”, 2022 e “En mon for intérieur”, 2024). Attualmente sta lavorando con Elise Dabrowski alla tragedia lirica “Tomber sans bruit” (creazione 2024).