Nel primo weekend di maggio protagonista la danza internazionale a Orsognacon la trilogia di Leïla Ka e allo Spazio Matta di Pescara con il debutto del nuovo lavoro di Sara Sicuro con C’era tutta la materia del mondo 1.2.
Il 5 maggio presso il Teatro Comunale C. De Nardis di Orsogna Leïla Ka andrà in scena con Pode ser, C’est toi qu’on adore, Se faire la belle in un disordine provocatorio intriso di ironia e derisione. Su un palcoscenico spoglio, accompagnato da musica elettronica pulsante, il corpo grida forte e chiaro che deve esultare a tutti i costi.
Il 3 maggio lo Spazio Matta di Pescara ospita C’era tutta la materia del mondo 1.2 di Sara Sicuro, che nasce dall’incontro fra la performer e alcuni artigiani e operai intervistati fra Puglia e Toscana. Le loro voci, gestualità e posture danno vita a una coreografia che rappresenta la sintesi della memoria fisica, geografica e culturale di una comunità.
Pode ser, C’est toi qu’on adore, Se faire la belle di Leïla Ka
DANZA
VEN 5 MAGGIO ore 21.00 / ore 10:30 (replica scolastica) durata 65 min
Teatro Comunale C. De Nardis, Orsogna (CH)
Biglietto intero 15€ / Ridotto 12€ (under 25 e over 65)
La coreografa Leïla Ka presenta una trilogia volta ad esplorare differenti linguaggi coreografici e molteplici identità. Pode ser è un percorso nelle identità multiple che costituiscono la persona, il rapporto con se stessi, gli altri e la società in una sorta di combattimento senza fine. C’est toi qu’on adore mette in scena due eroine, invincibili e tragicamente vulnerabili che avanzano, resistono, a volte crollano ma si sforzano instancabilmente di combattere fino a esaurire la propria forza; un grido di speranza dove il corpo esulta della propria pulsione di vita. Chiude il percorso Se faire la belle, un salto nel vuoto senza rete, un atto di ribellione danzato dalla stessa Leïla Ka scalza e con una camicia lunga, semplice e ampia che ricorda un pigiama. Attraverso un linguaggio coreografico stravagante che flirta con l’assurdo, Leïla Ka va in scena in un disordine provocatorio intriso di ironia e derisione. Su un palcoscenico spoglio, accompagnato da musica elettronica pulsante, il corpo grida forte e chiaro che deve esultare a tutti i costi.
Se faire la belle
[Solo di 25 min]
Come un leone in gabbia, vulnerabile e insolente, una donna lotta con i suoi disturbi interiori, determinata a resistere. In Se faire la belle, ultima parte di una trilogia che mette in atto i nostri desideri di emancipazione, libertà e vita, Leïla Ka afferma una scrittura coreografica singolare, scossa da influenze teatrali, danze contemporanee e urbane. ©(Photo: Martin Argyroglo).
CREDITS
Coreografia e interpretazione Leïla Ka / Disegno luci Laurent Fallot / Produzione Compagnie Leïla Ka / Distribuzione CENTQUATRE-PARIS / Coproduzioni e supporto CCN de Nantes; Chorège – Centre de Développement Chorégraphique National Falaise Normandie; DRAC des Pays de la Loire; Espace 1789 – Scène conventionnée (Saint-Ouen); L’étoile du nord – Scène conventionnée (Paris); Le Gymnase CDCN (Roubaix); Le Théâtre, scène nationale de Saint-Nazaire; RAMDAM, un centre d’art (Sainte-Foy-lès-Lyon); Théâtre de Vanves – Scène conventionnée; Les Hivernales – Centre de Développement Chorégraphique National; Les Quinconces-L’espal – Scène nationale du Mans; Théâtre du Cormier (Cormeilles-en-Parisis); Tremplin – Réseau Grand Ouest; Musique et Danse en Loire-Atlantique; Espace Culturel Sainte Anne (Saint-Lyphard).
C’est toi qu’on adore
[Duo di 25 min]
Sono due ma potrebbero essere cento o mille. Insieme, partono traballanti, malate o talvolta felici, e si impegnano forse per il meglio ma probabilmente per il peggio. Contro di loro un’avversità che immaginiamo ma di cui non sappiamo nulla. Le eroine, alternativamente invincibili o tragicamente vulnerabili, avanzano, resistono, a volte crollano, ma si sforzano instancabilmente di combattere finché la forza che sentiamo nascere non si esaurisce. In una traiettoria sinuosa fatta di momenti di vittorie e di debolezze dove si mescolano tanta speranza quanto disillusione, C’est toi qu’on adore è un grido di speranza dove il corpo esulta ciò che ha di più caro, questa pulsione di vita che ci tiene in piedi. (©Photo: Pierre PLANCHENAULT)
CREDITS
Coreografia Leïla Ka / Interpretazione: Leïla Ka & Jane Fournier Dumet / Disegno luci Laurent Fallot / Produzione Compagnie Leïla Ka / Distribuzione CENTQUATRE-PARIS / Coproduzioni e supporto Centre des Arts d’Enghien-les-Bains – Scène conventionnée; L’étoile du nord – Scène conventionnée (Paris); Espace 1789 – Scène conventionnée (Saint-Ouen); La Becquée – Festival de danse contemporaine (Brest); Incubateur IADU La Villette Fondation de France 2019 (Paris); Le Théâtre, scène nationale de Saint-Nazaire; Micadanses (Paris); CENTQUATRE-PARIS – Laboratoire Des Cultures Urbaines Et Espaces Publics; Sept Cent Quatre Vingt Trois Cie 29.27 (Nantes); Conseil Départemental de la Loire-Atlantique; Région des Pays de la Loire; Compagnie Dyptik (St-Etienne); La 3’e / Communauté de Communes de l’Ernée.
Pode ser
[Solo di 15 min]
Pode Ser illustra la difficoltà di essere se stessi; è una questione di limiti, di aspirazioni ma anche di impotenza. Forse il disordine di essere nel mondo e di essere solo se stessi. La performer si impegna da sola in un dialogo crudo, attraverso diversi linguaggi coreografici, alla ricerca delle molteplici identità che costituiscono la persona. Proseguendo il percorso coreografico attraverso lo stile dell’Hip-hop, esibendosi con Maguy Marin per May B, affronta, in Pode Ser, il rapporto con se stessa, con gli altri, con la società e si getta in una sorta di lotta che non avrà mai fine. (©Photo: Martin Launay – Ville de Saint-Nazaire)
CREDITS
Coreografia Leïla Ka / Interpretazione Anna Tierney / Disegno luci Laurent Fallot / Produzione Compagnie Leïla Ka / Distribuzione CENTQUATRE-PARIS / Coproduzioni e supporto Incubateur IADU La Villette Fondation de France 2017 (Paris); Compagnie Dyptik (St-Etienne); Espace Keraudy – Centre de la culture et des congrès (Plougonvelin); La Becquée – Festival de danse contemporaine (Brest); Le FLOW – Centre Eurorégional des Cultures Urbaines (Lille); Micadanses (Paris); Le Théâtre, scène nationale de Saint-Nazaire; Théâtre Icare (St-Nazaire).
C’era tutta la materia del mondo 1.2 di Sara Sicuro
DANZA | VIDEO
DEBUTTO
MER 3 MAGGIO ore 21:00 / GIO 4 MAGGIO ore 10:30 (replica scolastica)
Spazio Matta, Pescara (PE)
Biglietto intero 12€ / Ridotto 10€ (under 25 e over 65)
C’era tutta la materia del mondo 1.2. è un progetto performativo e di comunità, che ha permesso di indagare la relazione tra luoghi e mestieri attraverso un’attenzione particolare al corpo, alle sue gestualità e al paesaggio di un territorio. Il corpo con le sue posture, con i suoi ritmi e movimenti quotidiani si rende testimone del tempo, della memoria fisica, geografica, culturale di una comunità. Osservare le identità espresse nei gesti del lavoro apre una riflessione sulla trasformazione silenziosa e sempre in atto di un luogo, di un paesaggio. La danza, i corpi dei lavoratori diventano sintesi di una memoria da trasmettere.
Traendo ispirazione da una serie di interviste fatte tra Puglia e Toscana nella costruzione della performance si è data attenzione al diverso stare nel tempo del corpo nelle diverse professionalità, alle indicazioni circa la direzione temporale dei gesti (come direzione musicale) e alla percezione personale del tempo che ciascun lavoratore ha espresso. La realtà degli spazi “artigiani”, le testimonianze della percezione materica del tempo vengono assorbite e rielaborate dalla danzatrice in termini di movimento. L’intento è quello di costruire in scena un immaginario in grado di raccontare ed evocare “paesaggi”, un trasformarsi di stati del corpo, un continuo mettere in relazione. Un dialogo fra la performer e le voci, le posture e i gesti degli artigiani e degli operai incontrati durante il percorso di ricerca artistica e di vita. Lavoratori della materia, testimoni delle direzioni del tempo e del suo annullamento. Un susseguirsi di quadri gestuali, sonori e ambientali che ci interrogano sul valore del lavoro e del tempo.
CREDITS
Ideazione, Coreografia, Danza, Regia-video e Interviste a cura di Sara Sicuro / Consulenza Drammaturgica Elena Giannotti / Musiche Marco Mazzi / Riprese video e montaggioLucio Toma / Realizzato con il sostegno di Company Blu, ChilleDelaBalanza, Comune di Tricase in collaborazione con ass. Città Fertile all’interno di “Nodo di mare e di terra” progetto di riqualificazione del paesaggio costiero.
Sara Sicuro è una danzatrice e coreografa sul territorio nazionale; docente di danza contemporanea all’Opus Ballet di Firenze. Collabora con diverse compagnie di danza e di teatro tra la Puglia e la Toscana. E’ autrice di InLimbo, Lullaby e Time_C’era tutta la materia del mondo. Ha lavorato come assistente di Virgilio Sieni nei progetti dell’Accademia sull’arte del gesto e cura il laboratorio “Danse et poésie: lire et écrire avec le corps” tenuto alla facoltà Paul-Valéry di Montpellier(FR).
Evento realizzato in collaborazione con Spazio Matta e
il patrocinio del Comune di Pescara