Il primo weekend del festival si apre con Dialogues avec Shams e Appelez-moi Madame

Il Primo Weekend Del Festival Si Apre Con Dialogues Avec Shams E Appelez-Moi Madame - Il Teatro Dialoga Con I Nuovi Linguaggi Della Danza

Gli spettacoli della sesta edizione iniziano il 28 aprile all’Auditorium Santa Maria da Piedi di Crecchio con Dialogues avec Shams di Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani, una performance-spettacolo sotto forma di autoritratto della danzatrice sufi Rana Gorgani. Il 29 aprile al Teatro Comunale C. De Nardis di Orsogna andrà in scena Appelez-moi Madame di Leïla Gaudin che racconta la storia di un addio al celibato di una giovane ragazza durante la quale tre donne reinventano ciò che le rende donne e un uomo cerca ciò che è.

Dialogues avec Shams di Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani

DANZA | MUSICA 
PRIMA NAZIONALE

VEN 28 APRILE ore 21.00 durata 50 minuti
Auditorium Santa Maria da Piedi, Crecchio (CH)

Biglietto intero 12€ / Ridotto 10€ (under 25 e over 65)

Dialogue avec Shams è una performance-spettacolo sotto forma di autoritratto della danzatrice sufi Rana Gorgani. Permette di intrecciare un dialogo immaginario con Shams (mistico errante del XIII secolo e grande figura del sofismo), elementi di autobiografia e riflessione intorno alla biculturalità, al viaggio migratorio, alle questioni di genere, alle ingiunzioni normative e alle politiche discriminatorie. Soprattutto, concede un momento sensibile e vibrante di danza e incontro. La creazione di uno spazio possibile vivibile a partire dallo spostamento e dal passaggio come modalità esistenziale.

Nota d’intenti _ Situo la rappresentazione del corpo in una questione che è insieme artistica e politica. Da qualche anno mi interessano i contorni dei ritratti per i quali coinvolgo i performer nel percorso della propria autofinzione. Nell’intimo, e attraverso percorsi personali, si gioca con i problemi della costruzione e decostruzione delle norme, vale a dire con la messa in discussione dei limiti: tra pubblico e privato, interno ed esterno, normale e deviato, lecito e illecito. Per dirla con Foucault, il potere non è tanto ciò che reprime quanto ciò che delimita. Mettere in discussione la costruzione culturale dei dispositivi di inclusione/esclusione significa anche mettere in discussione i sistemi di rappresentazioni e la loro performatività. In che modo una rappresentazione alla fine crea la realtà? Come fa a cambiarla? In che modo consente i poteri di minoranza o rafforza la retrocessione? Vale a dire, come contribuisce a rendere vivibili delle vite o, al contrario, a soffocarle? Il ritratto qui si concentra su Rana Gorgani in un assolo di danza sufi. La danza sufi ha una forte dimensione mistica e spirituale. L’ebbrezza del tour, la danza e la musica servono come un viaggio spirituale, di comunione e fusione, che rimanda anche alla fusione appassionata dei due mistici protagonisti del sufismo: Shams e Rumi. La danza è il modo per fondersi con “l’amato”, per diluirsi in qualcosa di più grande di sé. C’è dunque dall’origine di questa danza e in queste molteplici interpretazioni qualcosa dell’ordine della passione e dello spirituale. Per Rana la danza è stata come un processo di riconciliazione, una riconquista della sua cultura d’origine e anche un viaggio esistenziale che le ha permesso di mettere in discussione il suo posto nel mondo. In questo assolo si snoda un dialogo immaginario con Shams, composto di interviste a Rana ed elementi autobiografici. Una storia personale è sempre racchiusa in costruzioni sistemiche, in particolare, in questo caso, in dispositivi di retrocessione basati sul genere o sull’origine culturale. Seguiamo la costruzione di una biculturalità franco-iraniana, come una dinamica complessa fatta di incroci in opposizione alla binarietà e alla violenza di certi stereotipi. Infine, siamo interessati a un processo permanente di incorporazione: incorporazione culturale, incorporazione di un corpo “estraneo” a una comunità, incorporazione della conoscenza danzata e incorporazione spirituale proposta dalla danza sufi. Noi spettatori siamo invitati a seguire Rana in questo viaggio della vita e nell’esperienza ipnotica e meditativa del tour.

(Matthieu Hocquemiller)

CREDITS
Ideazione Matthieu Hocquemiller / Testi Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani / Danza Rana Gorgani / Musica elettronica Benjamin Collier / Luci William Guez / Produzione Cie acps / Amministrazione Scopie / Coproduzione Klap/Maison pour la Danse de Marseille e il sostegno di DRAC Région Occitanie et Ville de Montpellier

Matthieu Hocquemiller Dopo una formazione professionale nelle arti circensi (Centre des Arts du Cirque-Montpellier) e poi nella danza, Matthieu Hocquemiller ha lavorato come ballerino e acrobata, per molte compagnie contemporanee: nel 2004 vince l’ADAMI Dance Talents. Ha fondato la compagnia à contre poil du sens a Montpellier nel 2005 per poi dedicarsi alla coreografia creando, in particolare, Bonnes nouvelles, Until then, it’s us (in coproduzione con il Montpellier Danse Festival) e Post disaster dance. Nel 2013/14 ha ballato come interprete per Alain Buffard e ha creato il pezzo (nou) al Montpellier Danse Festival. Parallelamente, ha seguito una formazione universitaria (laurea magistrale in Scienze Umane). Appassionato di immagini, si è formato in video e strumenti digitali all’Ecole des Gobelins di Parigi. Integra l’immagine nei suoi progetti coreografici e lavora su installazioni video e cortometraggi. La sua ricerca si concentra su questioni di genere e sessualità in questioni di decostruzione e una prospettiva queer. Un vocabolario molto fisico dei primi pezzi è seguito da una scrittura più documentaristica. Nel 2015 e nel 2016 ha organizzato con Marianne Chargois le due edizioni del festival Explicit, al Centro Nazionale Drammatico di Montpellier (sotto la direzione di Rodrigo Garcia). È accompagnato da Klap Maison pour la Danse de Marseille dal 2012 dove ha creato in particolare la serie di “dialoghi”: The Body of the King nel 2018, Dialogue with Shams nel 2019 ed Ethics nel 2021

Rana Gorgani Dopo un corso di Arte Drammatica al Conservatoire du XXe di Parigi, Rana Gorgani decide di dedicarsi alle danze del suo paese d’origine: l’Iran. Fino al 2009 ha viaggiato regolarmente in questo paese per imparare le danze tradizionali. Per promuovere la sua cultura natale in Francia e all’estero, ha fondato l’associazione L’Oeil persan a Parigi. Inizia quindi un lavoro artistico coreografico e un lavoro educativo di trasmissione e condivisione. Appassionata di tutti gli aspetti di questa cultura, nel 2016 ha conseguito un master in Antropologia della Danza ed Etnomusicologia. Si dedica alla pratica spirituale sufi e alla danza dei dervisci rotanti e collabora anche con artisti dell’universo contemporaneo, classico o addirittura rock come Marie-Agnès Gillot, Dimitri Chamblas, Simon Ghraichy, Haidouti Orkestar. È diventata un riferimento e invitata nei workshop o festival in Francia e all’estero.

Evento realizzato con il supporto dell’Institut Français con il Patrocinio del Comune di Crecchio

Appelez-moi Madame di Leïla Gaudin

TEATRO | DANZA 
PRIMA NAZIONALE Coproduzione Artinvita

SAB 29 APRILE ore 21.00 / ore 10:30 (replica scolastica) durata 70 min
Teatro Comunale C. De Nardis, Orsogna (CH)

Incontro con il pubblico dopo lo spettacolo per un confronto sul tema differenze di genere in presenza di esperti di diversi campi della cultura e della scienza.

Biglietto intero 15€ / Ridotto 12€ (under 25 e over 65)

Appelez moi Madame racconta la storia di un addio al celibato di una giovane ragazza: una festa. Con karaoke, scatti fotografici, spogliarellisti, travestimenti, musica commerciale ed eccessi di ogni tipo. In questo quartetto, tre donne reinventano ciò che le rende donne, un uomo cerca ciò che è. E attraverso i cliché di questo rito di passaggio molto speciale lo spettacolo ne mette in risalto anche tutte le sue stranezze.

Il progetto, durante tutta la sua creazione, ha tratto ispirazione dai ricordi che l’autrice aveva di feste. Il giubilo liberatorio, le incongruenze. Gli straripamenti che ne derivano. La scoperta di parti di se stessa prima oscure. L’argomento, la performance di genere, è innegabilmente serio. Ma si è scelto di trattarlo in una festa popolare, per dargli la gioia dei piaceri immediati.

Nelly Quemener, sociologa di Paris 3 e specialista in questioni di genere e cultura popolare mi ha accompagnato nella stesura. Grazie al suo rigore intellettuale, la nozione di pratiche di genere come pensata da Judith Butler è diventata un solido supporto nel suo lavoro. Con gli artisti, abbiamo esplorato i generi recitando scambiandoci i ruoli di genere. Abbiamo preso in prestito gesti, sensazioni e le cosiddette emozioni maschili o femminili. E in questo spostamento di noi stessi, abbiamo scoperto una danza giocosa e divertente.

CREDITS
Produzione NO MAN’S LAND / Ideazione Leïla Gaudin / Consulenza per la scrittura Nelly Quemener, sociologa e docente presso CELSA / Scrittura scenica, interpretazione Margaux Amoros, Alexandre Bibia, Sabine Rivière, Joana Schweizer / Creazione musicale Florian Billon, Joana Schweizer / Creazione luci Anne Palomeres / Scenografia e costumi Margaux Folléa / Sguardo esterno Élodie Escarmelle, Yoann Hourcade / Produzione Laura Guillot. 

Con il sostegno di Étoile du nord – scène conventionnée d’intérêt national art et création pour la danse, Chaillot – Théâtre National de la Danse, micadanses Paris, Théâtre de Privas – scène conventionnée art en territoire, Les Passerelles – Scène de Paris-Vallée de la Marne, Scène Nationale de l’Essone Agora Desnos, Ville de Champigny, CDCN La Briqueterie, Compagnie Marie Lenfant, Théâtre Épidaure, CND Pantin, Maison Populaire de Montreuil, Les Roches, Le Carreau du Temple, La Fonderie, Wine and Beer. Con il contributo della Caisse des Dépôts e la partecipazione artistica di ENSATT / Appelez-moi Madame è finanziato dal DRAC IDF – Aide au projet, dalla Regione Ile-de-France e dall’aiuto eccezionale del CG94. 

Workshop – Variazioni di genere
da 2 a 3 ore – pubblico dai 10 anni

Variazioni di genere è un seminario di pratica artistica e riflessione sociale. Viene offerto come parte del programma di Appelez moi madame, lo spettacolo di NO MAN’S LAND, ed è presentato da Leïla Gaudin, la coreografa della compagnia. Inizieremo con un riscaldamento e dei percorsi a piedi. Questa sarà un’opportunità per entrare in uno studio attivo di alcune pratiche di genere. Quindi, attraverso l’analisi e la riproduzione fisica di dipinti e fotografie, metteremo in discussione le rappresentazioni del femminile e del maschile. I partecipanti saranno invitati a pensare ad alternative agli stereotipi identificati e ad incarnarsi nei loro corpi.

NO MAN’S LAND rafforza la sua pratica artistica attraverso la riflessione sociale, o altre volte l’inverso. La compagnia offre occasioni di incontro: spettacoli, dibattiti sociali e applicazioni pratiche. Incontriamo il pubblico attraverso azioni sociali d’istruzione popolare. Le performance combinano esigenza artistica e dimensione ludica; oscillano tra serietà e sarcasmo. La scrittura mescola danza, teatro, musica e video. In collaborazione con personalità delle scienze umane, la direzione affronta i temi della grande esclusione, il rapporto con il lavoro, le relazioni sentimentali, le rappresentazioni del femminile, le identità di genere.

Leïla Gaudin si è formata in danza, biomeccanica, letteratura e teatro a Parigi, Bruxelles, New York e in India, nei conservatori, all’università, in uno studio di danza, sul tetto di un casa e presso l’abbazia di Royaumont. Gestisce NO MAN’S LAND dal 2011. Si è sempre interessata alle norme sociali, sia per conformarvisi, sia per decostruirle.

Evento realizzato con il supporto dell’Institut Français
in collaborazione con Teatro Comunale di Orsogna
con il patrocinio del Comune di Orsogna

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