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La «Zona Critica» sta ad indicare quella sottilissima pellicola della superficie terrestre dove l’acqua e il sottosuolo interagiscono. Questa zona è stata nominata «critica» da geochimici, scienziati e filosofi perché è lì che si concentrano la vita, le attività umane e le risorse essenziali.
Per mettere a fuoco la settima edizione abbiamo scelto di prendere in prestito questa espressione dal filosofo e sociologo Bruno Latour, morto nel 2022. A partire dal riconoscimento dell’esistenza di uno spazio comune tra l’umano e il non umano è possibile e necessario prendere in considerazione delle forme di vita e di coesistenza sostenibili all’interno delle quali l’essere umano non può che concepirsi in maniera meno arrogante. Una sensibilità maggiore nei nostri confronti e nei confronti dell’altro, qualcosa di inviolabile che risiede in ognuno di noi sulla quale si fonda la nostra esperienza e che determina il nostro stare al mondo costituito di una materia essenziale che non vediamo.
di Suzanne De Baecque
PRIMA NAZIONALE Coproduzione Artinvita
di Clara Storti | Compagnia Quattrox4
di Trifoglio (Marta Bellu, Donato Epiro, Andrea Sanson)
di Riccardo Fazi / Muta Imago
di Alvise Sinivia in collaborazione con Mellina Boubetra e Clara Chabalier
di Alvise Sinivia e Paul Ramage
di Antonio Tagliarini
di Hatice Özer
Premio del cortometraggio argentino e balcanico
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