Il 9 maggio al Teatro Marrucino di Chieti va in scena Una madre, il racconto di una donna, inizialmente muta, che inizia a parlare dell’allontanamento e della morte del figlio. Per accompagnare il racconto, Alvise Sinivia utilizza corde di tavole armoniche di pianoforti smantellati connesse da fili di nylon. L’11 maggio invece Artinvita si sposta al Teatro Comunale C. De Nardis di Orsogna per Lento e violento, uno spettacolo multidisciplinare tra circo, danza, musica e teatro in cui il contenente è importante quanto il contenuto.
Una madre di Amahì Camilla Saraceni
TEATRO | MUSICA | DANZA
PRIMA NAZIONALE
MAR 9 MAGGIO ore 21.00 / ore 10:30 (replica scolastica) durata 75 min
Teatro Marrucino, Chieti (CH)
Una Madre è un’installazione, un concerto, una danza, uno spettacolo. Ogni arte si affianca, si afferma, si isola e mette in risalto l’altra. Una donna che abbiamo sempre visto muta inizia a parlare e ci racconta ciò che ha vissuto veramente, l’allontanamento e la morte del figlio. Il testo di Colm Toìbìn, Il testamento di Maria, è il filo d’Arianna che percorre questa creazione. Maria, sola, lontana dal mondo, in un luogo protetto, cerca di opporsi al mito forgiato dagli ex compagni di suo figlio. Dipingono un ritratto che lei non riconosce e vogliono costruire una leggenda intorno alla sua crocifissione che lei rifiuta. Il testo va al di là di ogni nozione di religione, ci parla di immigrazione, dell’arrivo di “idoli” artificiali, di un mondo che crolla, della distanza che talvolta separa le generazioni. Il divario tra la recitazione neorealista di Vittoria Scognamiglio e l’universo contemporaneo portato da Alvise Sinivia ed Éloïse Vereecken è come un passaggio, un’opposizione, un malinteso tra una generazione passata e quella futura. La potenza della musica e delle immagini dei pianoforti disossati di Alvise Sinivia, come vecchi strumenti quasi arcaici, risuonano letteralmente in tutto lo spazio e intrecciano i legami tra una storia ancestrale e la nostra modernità. La scena infatti è caratterizzata dalla presenza del dispositivo Ersilia integrato nella pièce.
Alvise Sinivia ha smantellato dei pianoforti ormai in disuso, conservando solo la tavola armonica, le sue viscere, i suoi organi. Queste tavole-cadaveri sono diventate un puro corpo suonante. Connesse da fili di nylon, le loro corde non possono emettere un suono da sole, ma soltanto attraverso la vibrazione dell’una che coinvolge la corda gemella dell’altro strumento lontano alcuni metri. Lo spazio diventa un elemento in evoluzione all’interno del quale Alvise si muove attraverso questi fili. Toccandoli, strofinandoli e pizzicandoli, i fili trasmettono le loro vibrazioni alle corde, poi alle tavole ponendole in risonanza. Lo scopo di questo dispositivo è di trovare nuove maniere di legare movimento e suono indagando come l’impiego di tutto il corpo può produrre musica e come questo suono possa generare altri movimenti di rimando: l’interdipendenza gesto-suono insita nella pratica di tutti gli strumenti viene qui portata al suo parossismo. Il lavoro di Alvise è un ingrandimento di questa relazione, la sua cristallizzazione all’interno del quale il corpo diventa un arco vivente.
CREDITS
Testo liberamente ispirato a Il testamento di Maria di Colm Tòibìn / Regia e Drammaturgia Amahì Saraceni / Musica e Creazione del dispositivo sonoro Alvise Sinivia / Con Vittoria Scognamiglio, Alvise Sinivia e Éloïse Vereecken / Scenografia Franck Jamin in collaborazione con Anabel Strehaiano / Creazione luci Éric Wurtz in collaborazione con Carlo Menè (Italia) e Stéphane Fritsh (Francia) / Suono Clément Hubert in collaborazione con Louise Blancardi, Jean Geudré (Francia) e Renato Barattucci (Italia) / Costumi Consuelo Zoelly / Assistente Amélie Charbonnier / Testo in italiano e napoletano, traduzione Andrea De Luca, Vittoria Scognamiglio / Adattamento Amahí Saraceni / Costruzione scenograficaRiccardo Taraborrelli e Francesco Cristini / Diffusione Marco Cicolini / Direzione tecnica Thierry Debroas
Produzione Théâtre de Léthé à Paris Collectif 2 plus-France / Coproduzione Artinvita Festival Internazionale degli Abruzzi / Residenza di creazione al Teatro Comunale di Orsogna C. De Nardis-ARTINVITA aprile/maggio 2019 e al Théâtre 14 di Parigi, nel gennaio 2021 / Con il sostegno di SPEDIDAM, Fond Peps, studio fotografico Le Petit oiseau va sortir, Théâtre de la Bastille e del Théâtre 14 Paris / Creazione Marzo 2022 al Théâtre 14 di Parigi. Il dispositivo musicale è stato creato alla Villa Medici da Alvise Sinivia durante la sua residenza da borsista nel 2016/17.
Amahì Saraceni è nata a Cordoba, in Argentina. Ha conseguito la laurea magistrale in Filosofia all’età di 20 anni e ha pubblicato un libro, De aqui a ayer. Ha iniziato insegnando questa disciplina all’Università di Salvador, per poi aprire una casa di moda a Buenos Aires. All’inizio degli anni ‘80 si trasferisce a Parigi dove lavora alla realizzazione di sfilate per nomi prestigiosi della moda come Chanel e Dior con i quali ha girato il mondo. Si occupa inoltre della creazione di costumi e scenografie per il cinema e la pubblicità dove collabora, tra gli altri, con Helmut Newton, Bruce Brown, Lester Bookbinder, Daniel Smith, Jean Jacques Beineix, Édouard Molinaro. Partecipa, in seguito, alle prove di Paraventsdi Jean Genet, messe in scena da Patrice Chéreau al Théâtre des Amandiers di Nanterre, che decide di dedicarsi interamente al teatro e alla danza. Nel 1985, con Juliette Binoche e Michel Feller, ha fondato il Théâtre de Léthé a Parigi. Amahí Saraceni ha diretto una ventina di spettacoli, creazioni teatrali e coreografiche. Ha lavorato con compositori come Gerardo Jerez Le Cam, Steve Arguelles, Laurent Petitgand, Alvise Sinivia e con autori come Chantal Akerman, Lydie Salvayre, Eduardo Manet, Jean e Mayotte Bollack, Olivia Rosenthal. Pina Bausch la invita al suo festival, il Tanztheater Wuppertal, in Germania, dove crea Tango Nacht su musica di Gerardo Jerez Le Cam. Dal 2006 al 2013 è stata artista associata al teatro Agora SN di Evry e Essonne sotto la direzione di Monica Guillouet Gélys. Nel 2014 Amahí Saraceni ha creato il Collectif 2 plus e ha aperto le porte della sua compagnia a nuovi artisti, dando priorità a coloro che spesso hanno più difficoltà a farsi sentire: i giovani e le donne, mettendo anche la struttura amministrativa della sua società a loro disposizione che permette così di mettere in comune le risorse. Si tratta soprattutto di mettere al servizio di questi artisti, un’esperienza trentennale come artista multidisciplinare operante principalmente in Francia.
Evento realizzato con il supporto dell’Institut Français
in collaborazione con Teatro Marrucino
il patrocinio del Comune di Chieti
Lento e violento di Valentina Cortese / Calentina Vortese
CIRCO | DANZA | MUSICA | TEATRO
GIO 11 MAGGIO ore 21.00 / ore 10:30 (replica scolastica) durata 50 min
Teatro Comunale C. De Nardis, Orsogna (CH)
Biglietto intero 15€ / Ridotto 12€ (under 25 e over 65)
Lento è
Lento è un
Lento è un labirinto. Una storia che interseca differenti piani e si svolge su più livelli. A forma di bamboline russe. Una conferenza gestuale, le cui parole diventano lentamente dissonanti e scivolano verso una familiare sensazione di déjà-vu. Logico e assurdo, Lento è un puzzle, un enigma composto da vari strati, che si rivela lentamente assurdo, e lascia un senso familiare di déjà vu e di solitudine, e di solitudine. Una forma strana, attraversata dall’illusione, la simmetria, il dubbio, l’erranza, l’ironia, l’invisibile, il contemporaneo, il oenaropmetnoc, il fuori-campo e l’invisibile.
Uno spettacolo il cui contenente è importante quanto il contenuto.
Comincerà dalla fine, e sarà reversibile. Punto.
Non ci sarà via d’uscita al labirinto del senso.
Una storia tragica.
Fine
Valentina Cortese è danzatrice, circense e musicista. Inizia il suo percorso con un Master di Comunicazione audiovisuale poi studia l’anatomia per il movimento e la danza. Si affaccia al mondo del circo entrando nella Scuola di Circo FLIC a Torino, e poi al Lido Centro delle arti del circo di Toulouse, dove inizia il suo progetto Lento e violento. Nel 2016 fonda il suo collettivo di ricerca e creazione Terzo Livello. S’interessa a forme di movimento e di teatralità non definite, sviluppa pratiche minoritarie di circo con l’acrodanza e ha intenzione di ammaestrare un gatto. Sta ampliando i suoi orizzonti con una formazione di magie nouvelle e interviene in case di riposo dove svolge laboratori per persone della terza età.
CREDITS
Autrice e interprete Valentina Cortese / Tecnico di scena Donatella Zaccagnino o Marie Vela / Tecnica Paolo Danesi / Costruzione scenografia Rémi Bernard / Musiche Florent Hamon e Valentina Cortese / Luci Hugo Oudin / Costumi Laurine Baudon et Marnie Langlois / Sguardo esterno Florent Bergal, Valentine Losseau e Jean-Michel Guy / Complicità artistica Marie Vela / Produzione Maud Thomas / Diffusione Juliette Grigy – Baron Production
Evento realizzato con il supporto dell’Institut Français
in collaborazione con Quattrox4, Teatro Comunale di Orsogna
il patrocinio del Comune di Orsogna